La trombofilia può avere una base genetica, come evidenziato da numerosi studi che hanno identificato specifici geni associati alla malattia.
Tra questi geni rientrano il gene del Fattore II della coagulazione (protrombina), il gene del Fattore V di Leiden e il gene dell’enzima MTHFR (Metilentetraidrifolatoreduttasi). Date le implicazioni ereditarie della trombofilia, è importante sottoporsi a screening genetici per valutare la predisposizione individuale.
Oltre alla componente genetica, la trombofilia può essere causata anche da altri fattori, come interventi chirurgici, periodi prolungati di immobilizzazione e, nelle donne, gravidanza e assunzione di contraccettivi orali.
Questo test analizza il DNA del paziente, raccolto attraverso un semplice tampone salivare.
Grazie a questo approccio non invasivo, il test consente di identificare i tre geni coinvolti nell’insorgenza della trombofilia con elevata affidabilità e precisione, evitando falsi positivi.
I risultati del test sono disponibili entro circa 10 giorni lavorativi, offrendo così una valutazione rapida e accurata della predisposizione genetica alla trombofilia.
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